Pochi giorni fa, un lavoratore è stato licenziato da Coop per aver commesso un fatto gravissimo: aver mangiato una merendina danneggiata, destinata al macero.
Poco importa fosse sotto terapia antibiotica, si sentisse male anche per le alte temperature e avesse avvisato il responsabile, Coop non transige. Sono state rifiutate le giustificazioni presentante ed è arrivata la sanzione peggiore: il licenziamento. La motivazione di Coop, nelle parole di Patrizia Cavallo della direzione del personale di Astercoop, è che la merendina non fosse destinata al macero e nemmeno a disposizione dell’azienda, perché sarebbe stata ricondizionata per poi essere venduta, il che fa sorgere molti dubbi sulla qualità dei prodotti tanto sbandierata.
Ma non è la prima volta che la solerzia di Coop colpisce così gravi reati.
Alcuni anni fa, fu addirittura sporta denuncia contro “ladri” di merendine da destinare al macero perché scadute o con imballaggi aperti o rovinati. I carabinieri disposero telecamere e microfoni in cerca del reato. L’unica cosa che emerse era che i lavoratori mangiavano, non portavano a casa, mangiavano sul posto, il corpo del reato.
A chiunque venissero dubbi, Coop compresa, nessun filmato ha ripreso lavoratori che manomettevano appositamente confezioni, lo stesso magistrato archiviò la denuncia perché non c’erano intenti fraudolenti né un danno reale per la cooperativa.
I lavoratori che si sono macchiati, o potrebbero, di così grave colpa sono gli stessi che Coop costringe a turni spezzati, senza la possibilità di tornare a casa, spesso senza i dieci minuti di pausa, che già sono insufficienti, perché non si raggiungono le sei ore consecutive. Un turno su due non consente il regolare svolgimento dei pasti, un bisogno primario, mettendo a rischio la salute dei lavoratori, in considerazione del fatto che nella divisa fornita non è previsto un borsello in cui si potrebbe portare da casa uno spuntino o una boccetta d’acqua.
Siamo al fianco del lavoratore ingiustamente colpito, pronti a tutte le azioni necessarie.
Esortiamo Coop ad essere inflessibile sulle varie forme di sfruttamento presenti in cooperativa, a partire dagli orari, le nuove assunzioni a tempo e tramite agenzie esterne, la poca attenzione alle condizioni di sicurezza e alla messa a norma di locali e mezzi, fosse il caso che la scure del licenziamento si abbattesse su qualche dirigente che usa la cooperativa a proprio vantaggio, abbassando diritti e tutele, questa sì una colpa talmente grave da essere cacciati dal mondo cooperativo.
Cobas Commercio