Si è svolto a Firenze mercoledì 30 ottobre l’incontro, da noi sollecitato, fra i Cobas e Unicoop Tirreno, rappresentata dalla nuova Presidente Simonetta Radi, dal nuovo Direttore Generale Gianni Tarozzi, assistiti da Stefano Guidi di Ancc.
L’azienda ha dichiarato di aver ricevuto mandato di stringere sinergie con le altre cooperative, così da condividere i punti di forza.
Il Direttore ha affermato che il piano industriale è in lavorazione e, ad oggi, nessuna ipotesi viene scartata, compresa l’aggregazione. L’obiettivo è risollevare la cooperativa, dandogli nuovo slancio, che metta al centro i negozi, i lavoratori e i soci.
Cobas prende la parola prendendo atto della visione positiva appena descritta, fin’ora però la situazione è stata nettamente diversa. La Cooperativa ha rifiutato qualsiasi confronto con il sindacato, tanto da perdere due cause, su due province diverse, per articolo 28 (atteggiamento antisindacale): arrivare a questo è una sconfitta per l’intero mondo cooperativo.
Allo stesso modo, quando abbiamo cercato di evidenziare un grave problema nelle buste paga del magazzino di Vignale la risposta ottenuta è stata di denunciare se avevamo le prove, una provocazione inutile e dannosa. Oggi ci sono indagini in corso e le multe arrivate e che potranno arrivare non produrranno solo un danno economico ma un’onta indelebile.
Sicuri che la nuova gestione saprà creare un confronto onesto, facciamo presente peró come nei tre mesi di insediamento questo non si sia ancora verificato.
Il Direttore Generale a tal proposito comunica che la settimana prossima renderà nota la squadra che collaborerà con lui nella gestione delle relazioni sindacali che guiderà ad interim.
Il test di produzione effettuato su Viterbo, che viene portato come esempio, ha costretto i lavoratori a carichi maggiori, con lo stesso orario e lo stesso pagamento, senza alcuna informazione né spiegazione di cosa stesse accadendo.
Abbiamo chiesto esplicitamente alla cooperativa di fare chiarezza su tutte le notizie diffuse in questi mesi, alcune delle quali anche dalla dirigenza, dalla fusione, alla cessione dei negozi del Lazio e alta Toscana.
Ci è stato risposto che nessuna delle notizie è veritiera, in quanto siamo ancora in una fase di studio e valutazione, i dirigenti che ne hanno parlato si assumeranno la responsabilità di quanto affermato.
Abbiamo chiesto inoltre se anche per i primi livelli intendono assumere lo stesso impegno preso per i quadri aziendali e cioè la fine del riassorbimento degli aumenti salariali. Il DG risponde che ancora non c’è niente di definito, sono ipotesi che stanno valutando.
In attesa di una nuova convocazione, inizieremo le assemblee in tutti I negozi. La nostra linea non cambia, qualsiasi piano industriale deve essere discusso fra le parti e non devono esserci tagli o peggioramenti per i lavoratori.
Non dovranno essere ancora una volta i Lavoratori a pagare, non sia permesso che le risorse frutto del lavoro duro di uomini e donne vengano usate per liquidare ricche buonuscite di dirigenti tanto impreparati quanto arroganti che troppo danno hanno arrecato alla Cooperativa ed alla sua immagine. Anche da qui parte il rinnovamento e la discontinuità con il passato.